LA VISIONE
La società ideale per Anpas è una società più giusta e solidale, in cui trovano declinazione corretta i suoi valori fondamentali.
È in primo luogo una società che permette lo sviluppo equilibrato di pubbliche assistenze che siano coerenti nelle azioni, nel rapporto con le Istituzioni, nella promozione del volontariato con l’idea di essere Associazioni di Volontariato di Pubblica Assistenza.
Una società in cui chi si fa carico della sostenibilità della convivenza attraverso un impegno gratuito è interlocutore riconosciuto delle Istituzioni.
Una società in cui la libertà di scelta di svolgere attività di volontariato è tutelata come tutti gli altri diritti fondamentali della persona.
Una società in cui chi, con fatica, sceglie la responsabilità collettiva e l’esercizio della democrazia è messo nelle condizioni di sviluppare rappresentanza al pari di altre parti sociali.
Una società in cui il sistema di istruzione pubblico educa, ma soprattutto fa conoscere ai giovani le esperienze di lavoro gratuito e che punta alla formazione di cittadini e non di produttori/consumatori.
Una società in cui l’individuo è considerato nella sua interezza, e non solamente come utente di servizi sanitari, di servizi sociali, come lavoratore o produttore di reddito o come consumatore.
Una società in cui democrazia non è soltanto una parola vuota che serve ad indicare l’atto di delega con il quale ogni cinque anni si dice a qualcuno di occuparsi delle nostre necessità.
Una società dove vengono attivati e praticati quotidianamente strumenti di partecipazione diretta anche in ambiti non tradizionali (es. ASL, scuole…).
Una società non indifferente, rispettosa delle diversità ed allo stesso tempo accogliente: in cui nessuno si sente isolato, ma può cogliere le opportunità di crescita umana e culturale che gli derivano dall’interagire con gli altri, pur nella fatica che questo comporta.
Una società che promuove un effettivo accesso al sapere, non finalizzato solamente alla funzionalità produttiva.
È in primo luogo una società che permette lo sviluppo equilibrato di pubbliche assistenze che siano coerenti nelle azioni, nel rapporto con le Istituzioni, nella promozione del volontariato con l’idea di essere Associazioni di Volontariato di Pubblica Assistenza.
Una società in cui chi si fa carico della sostenibilità della convivenza attraverso un impegno gratuito è interlocutore riconosciuto delle Istituzioni.
Una società in cui la libertà di scelta di svolgere attività di volontariato è tutelata come tutti gli altri diritti fondamentali della persona.
Una società in cui chi, con fatica, sceglie la responsabilità collettiva e l’esercizio della democrazia è messo nelle condizioni di sviluppare rappresentanza al pari di altre parti sociali.
Una società in cui il sistema di istruzione pubblico educa, ma soprattutto fa conoscere ai giovani le esperienze di lavoro gratuito e che punta alla formazione di cittadini e non di produttori/consumatori.
Una società in cui l’individuo è considerato nella sua interezza, e non solamente come utente di servizi sanitari, di servizi sociali, come lavoratore o produttore di reddito o come consumatore.
Una società in cui democrazia non è soltanto una parola vuota che serve ad indicare l’atto di delega con il quale ogni cinque anni si dice a qualcuno di occuparsi delle nostre necessità.
Una società dove vengono attivati e praticati quotidianamente strumenti di partecipazione diretta anche in ambiti non tradizionali (es. ASL, scuole…).
Una società non indifferente, rispettosa delle diversità ed allo stesso tempo accogliente: in cui nessuno si sente isolato, ma può cogliere le opportunità di crescita umana e culturale che gli derivano dall’interagire con gli altri, pur nella fatica che questo comporta.
Una società che promuove un effettivo accesso al sapere, non finalizzato solamente alla funzionalità produttiva.
In breve una società che rifugge dagli integralismi, che valorizza l’individuo nel suo complesso, senza esasperare la competizione e che privilegia l’atteggiamento cooperativo, nella consapevolezza di ruoli e responsabilità. Una società dove Anpas potrà giocare ruoli importanti: essere motore di azioni di rete e di collaborazione tra i numerosi enti che costituiscono il volontariato italiano favorendo il confronto e l’ascolto; essere interlocutrice di Enti e Istituzioni, in ragione del profondo radicamento sul territorio, portavoce dei bisogni (e delle attese) dei cittadini e promotrice di graduali riconoscimenti al valore e all’importanza del mondo del volontariato; essere attrice impegnata in battaglie sociali, con grande consapevolezza e coraggio, con la forza di riuscire sempre più ad assumere una posizione sui temi di rilevanza sociale. Anpas promotrice di partecipazione e di accesso alla cultura tenendo conto dei nuovi mezzi di comunicazione e della necessità di costruire sistemi circolari in cui la comunicazione non sia soltanto a senso unico.